È stato sottoscritto nella sede della Regione Liguria l’accordo quadro per la proroga della concessione della mobilità in deroga nell’anno 2024, un’indennità a sostegno dei lavoratori che operavano in un’impresa sita nell’area di crisi industriale complessa savonese. Il documento è stato firmato dall’assessore regionale al Lavoro e alle Politiche attive Augusto Sartori e dai rappresentanti degli Enti locali, delle associazioni datoriali, dei Consulenti del Lavoro e delle organizzazioni sindacali tra cui la Confsal rappresentata dal Segretario regionale Domenico Daniele Geria.
Nello specifico, dal 10 giugno le domande potranno essere compilate dal portale regionale dei centri per l’impiego “MiAttivo” utilizzando l’apposito form e dovranno essere presentate nelle seguenti tempistiche: entro il 10 luglio 2024 per coloro che terminano il trattamento di mobilità in deroga tra il 1° gennaio 2024 e il 30 giugno 2024; entro il 10 ottobre 2024 per chi termina il trattamento di mobilità in deroga tra il 1° luglio 2024 e il 30 settembre 2024 ed entro il 10 gennaio 2025 per coloro che terminano il trattamento di mobilità in deroga tra il 1° ottobre 2024 e il 31 dicembre 2024.
“Trovo che sia molto importante – commenta l’assessore regionale al Lavoro Sartori – che un accordo quadro, che viene rinnovato di anno in anno dal 2018, venga sottoscritto da tutte le organizzazioni e dalla Regione in maniera congiunta. Non è una cosa scontata perché non è facile trovare un’unità d’intenti”.
Per il segretario regionale Confsal Domenico Daniele Geria, “si tratta di un atto di sostegno importante. La proroga dell’indennità economica erogata ai lavoratori che hanno perso il lavoro in aree considerate a rischio di crisi industriale complessa, come quella del savonese, consentirà agli stessi di continuare a percepire l’80% della retribuzione media mensile percepita negli ultimi dodici mesi di lavoro. La fruizione della mobilità in deroga non preclude la possibilità di partecipare a corsi di formazione professionale o di reinserimento nel mondo del lavoro, quello che oggi noi firmatari ci siamo augurati”.