Aveva risentito della crisi in misura maggiore, ma adesso anche il settore Terziario è in ripresa. E le aspettative a breve termine delle imprese sono improntate ad una prosecuzione della crescita.
A partire dalla primavera del 2021, con l’avanzamento della campagna vaccinale e il progressivo allentamento delle misure limitative della mobilità, l’economia della Liguria ha iniziato a recuperare il calo dell’attività causato dall’emergenza sanitaria. Alla ripresa dell’industria in senso stretto e delle costruzioni, avviatasi nella seconda parte dell’anno precedente, si è aggiunta quella del terziario, che aveva risentito della crisi in misura maggiore. Nei primi nove mesi del 2021 il fatturato e i livelli di attività sono aumentati sia nell’industria sia nei servizi; nel comparto delle costruzioni si è registrato un incremento della produzione. Le aspettative a breve termine delle imprese sono improntate a una prosecuzione della crescita.
E’ quanto apprendiamo nell’aggiornamento congiunturale sull’economia della Liguria, pubblicato dalla Banca d’Italia. I flussi turistici hanno recuperato in misura significativa, pur rimanendo nel complesso al di sotto di quelli precedenti la pandemia. Il traffico commerciale ha segnato un parziale miglioramento, riportando nella componente marittima containerizzata e in quella autostradale un pieno recupero dei livelli pre-pandemici. Le compravendite immobiliari hanno conseguito un considerevole aumento.
La fase congiunturale favorevole – si legge ancora nel documento della Banca d’Italia – si è riflessa su una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, con una crescita sia del numero di occupati che delle persone in cerca di occupazione. Nei primi otto mesi del 2021 le assunzioni nette nel settore privato non agricolo hanno superato quelle dello stesso periodo del 2019, ma sono consistite per la quasi totalità in contratti a tempo determinato; i maggiori contributi alla creazione di posti di lavoro sono provenuti dai comparti dei servizi, in particolare dal turismo. Le donne, che in termini occupazionali avevano risentito di più della crisi sanitaria rispetto agli uomini, hanno recuperato in misura relativamente superiore. Sia pure in diminuzione, si è mantenuto ampio il ricorso alle forme di integrazione salariale. Grazie all’espansione dei fatturati, la redditività delle aziende liguri è migliorata. La liquidità delle imprese, in parte detenuta a fini precauzionali, si è mantenuta elevata, sostenuta – oltre che dalla positiva dinamica dei flussi di cassa – dalla possibilità di beneficiare di moratorie e garanzie pubbliche sul debito.
A fronte di criteri di offerta rimasti distesi, i prestiti al settore produttivo, principalmente destinati al finanziamento del capitale circolante, sono aumentati, in misura più intensa per le aziende di piccole dimensioni. La rischiosità dei prestiti alle imprese si è mantenuta su livelli analoghi a quelli osservati alla fine del 2020. Il credito alle famiglie consumatrici ha accelerato, in connessione con l’andamento delle compravendite immobiliari e con un incremento della domanda a fini di consumo, specie per l’acquisto di autoveicoli. Le scelte di impiego del risparmio sono rimaste caratterizzate da una preferenza per i prodotti più liquidi e per quelli maggiormente diversificati, quali i conti correnti e le quote di fondi comuni di investimento.